La muffa, quali danni crea alla salute, perchè si forma e come eliminarla

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La muffa negli alloggi

Le muffe nelle abitazioni non rappresentano soltanto un problema estetico, ma un rilevante pericolo per la nostra salute e da non sottovalutare.
Bambini, anziani, e persone con sistema immunitario debole o soggetti con allergie , i rischi per la salute sono considerati particolarmente alti.

Le vie respiratorie essendo molto delicate possono essere intaccate da nemici come muffe e spore ossia cellule che si riproducono e si disperdono nell’aria essendo facilmente inalabili. L’habitat più adatto per la riproduzione della muffe è in alcuni casi proprio la nostra abitazione.
La muffa “vive” purtroppo in zone invisibili come battiscopa, all’interno degli armadi, dietro ai radiatori o termosifoni. In altri casi invece è ben visibile sulle pareti e soffitti delle nostre stanze oppure sugli infissi in legno o in casi estremi sui pavimenti.

L’umidità interna assieme ad altri fattori come bassa temperatura superficiale della parete e utilizzo di materiali non traspiranti o freddi sono i fattori che determinano la fuoriuscita di muffa.
Alcuni fattori che da subito possono essere verificati e visualizzati per capire se si possa formare nel tempo della muffa sono .

 

  • Odore di muffa
  • Presenza di condensa o acqua sugli infissi, o sulle pareti e pavimenti
  • Temperature superficiali differenti misurate in diversi punti sulle pareti

 

Ecco perche il bagno e la cucina sono due ambienti molto favorevoli alla proliferazione della muffa, seguono poi le camere per la presenza di umidità dovuta alla respirazione notturna e in alcuni casi all’errata esposizione rispetto al sole.

La muffa in eccesso può praticamente far marcire la parete e creare gravi problemi alla salute, la muffa emette la spore che sono molto resistenti e leggere ,invisibili, quindi si trovano nell’aria che viene respirata sia di giorno ma peggio ancora di notte. Una volta inalate vengono intrappolate nelle nostre mucose e qui cercano di svilupparsi in quanto il nostro organismo è terreno fertile.
La prima reazione del nostro buon sistema immunitario si riscontra con la tosse.
La tossicità delle muffe liberando le micotossine, sostanze che provocano irritazione ad occhi, naso, faringe, e sono causa frequente di cefalea, astenia, tosse secca, prurito, asma e altre acute difficoltà nella respirazione può dar luogo a patologie di rilievo che interessano molti organi vitali, dall’apparato gastrointestinale a quello respiratorio, dal sistema nervoso centrale alle cefalee e a malattie che colpiscono la cute, l’occhio, le mucose, sono sospettate di veicolare raffreddori, crisi di panico, problemi di memoria,cambiamento di umore,difficoltà di concentrazione, mal di testa, febbre, asma e pruriti cutanei. Al risveglio si ha la sensazione di essere estremamente affaticati o iperattivi. Molti non si rendono conto del perché hanno dolori articolari o non riescono a camminare.

Molte reazioni allergiche e asma si possono sviluppare con un continuo vivere e respirare muffe e spore.
Le bronchiti in particolare dei bambini possono essere causa di presenza di muffe, magari non nella nostra casa esente da muffa ma in altri ambienti comunemente frequentati dai nostri piccoli.
Altre problematiche a livello respiratorio e polmonare si possono riscontrare con la presenza delle muffe, oggigiorno si sta cercando di capire fino a che punto il nostro inquinamento dell’aria domestica possa influire sulla nostra salute.

L'umidità e la muffa possono danneggiare edifici e arredamenti interni. Non solo possono causare rapidamente gravi danni agli edifici e rendere necessari costosi interventi di risanamento, ma anche provocare danni difficilmente risanabili che pregiudicano il valore di un immobile.
Il tasso di umidità e la qualità dell’aria all’interno della vostra abitazione sono elementi che influenzano il confort e la salute della famiglia. L’eccesso di umidità generato dalla condensa, dalla risalita capillare, dalle infiltrazioni, dai muri umidi, dalla presenza della muffa, degli acari ed altri parassiti possono causare delle infezioni respiratorie gravi. Sono le persone più deboli (bambini, adolescenti, persone anziane) che saranno soggette ai primi sintomi.
Su questi fondi umidi e caldi si iniziano a formare macchie di muffa, scure o verdastre o di altro colore a seconda della specie di muffa che si è insediata.

Questi funghi durante la crescita formano e diffondono un’infinità di spore finissime (che sono i semi per la loro riproduzione), vengono disperse nell’ambiente a milioni e vengono continuamente respirate da chi orbita nelle vicinanze. Alcune di queste (ve ne sono oltre 10.000 specie) costituiscono seri pericoli e rischi accertati per la salute. Le specie più pericolose comunque non sono facilmente riconoscibili, né per il colore, né per la struttura né per la grandezza, servirebbe una approfondita analisi chimica o una verifica al microscopio elettronico.

Come eliminarla temporaneamente e definitivamente

 

Innanzitutto visto il rischio di allergie e problemi alla salute creati dalla presenza di muffa, meglio far visionare l’ambiente ad un tecnico o ditta specializzata in grado di valutare l’entità del problema e rispondere in modo adeguato con soluzioni materiali per eliminare definitivamente la muffa. Nel frattempo:
La muffa deve essere temporaneamente rimossa sempre e immediatamente con opportune mascherine Meglio Rinunciate alle solite sostanze antimuffa in commercio! Alcune ricerche e le prove dimostrano che queste sostanze in parte contengono elementi estremamente nocivi per la salute, come composizioni di cloro, mascherate con denominazioni come “cloro attivo” oppure “candeggiante a base di cloro”.

Per la rapida eliminazione della muffa si può ricorrere al vecchio rimedio casalingo, economico ed efficace, alcol denaturato (possibilmente a 70 %).
Tenete però conto, che anche in caso di completo abbattimento della muffa, senza l’eliminazione delle cause dell’umidità, la prossima infestazione non si farà attendere.
Evitare di immettere ulteriore umidità in ambiente ad esempio stendendo i panni all’interno dei locali Staccare mobili e armadi di alcuni centimetri dalle pareti per permettere una maggiore ventilazione.
Dovrà altresì essere eliminata la causa dell’umidità che è la principale concausa dell’insorgenza di muffe. Ci sono ditte specializzate e attrezzate per riconoscere le cause della formazione di muffe e consigliare la soluzione definitiva più ottimale.

Ma come si forma l’umidità interna e successivamente la muffa?
Sono molteplici e complesse le cause per la formazione dell’umidità negli alloggi.

Fondamentalmente si distingue tra due categorie d’umidità:
a) Umidità esterna
Si tratta d’umidità penetrata dall’esterno, in mancanza o per effetto di difettose barriere all’umidità, attraverso i capillari dei muri, ed evaporata sul lato interno delle pareti. Le cause per l’umidità dei muri possono essere umidità capillare, acqua sotto pressione (specie sui pendii), edifici difettosi (crepe nell’intonaco) o tubi dell’acqua/di scarico, grondaie o drenaggi difettosi.
A causa della complessa strutturazione del problema si consiglia il coinvolgimento di un esperto, che possa analizzare il problema con l’ausilio di misurazioni ed esprimere un suggerimento per il risanamento. Una soluzione stabile potrà essere raggiunta solamente attraverso gli idonei provvedimenti di prosciugamento.

b) Umidità interna (condensa)
La condensa è caratterizzata dal fatto che si tratta d’umidità interna, quindi vapore disperso nell’aria, che in caso di soprassaturazione si deposita sulle superfici più fresche del locale (denominata anche rugiada o acqua di condensazione).
La quantità del vapore acqueo nell’aria non può aumentare a discrezione, anzi, è limitata e dipende dalla temperatura ambiente. La quantità d’umidità accumulabile nell’aria aumento con la temperatura dell’ambiente.
Raggiunta la saturazione, non appena la temperatura dell’aria scende, il vapore condensa in piccole gocce e si manifesta ad esempio in una nuvola sopra la pentola, nell’appannamento dello specchio in bagno, nella condensa dell’acqua sulla finestra o su altre superfici fresche del locale.

In una casa quotidianamente una quantità tutt’altro che irrilevante viene ceduta nell’aria sotto forma di vapore acqueo invisibile. L’umidità si forma cucinando, facendo la doccia, il bucato,
annaffiando i fiori nonché attraverso la respirazione e la traspirazione degli abitanti.
Una famiglia di 4 persone mediamente trasmette da 10 a 12 litri d’acqua nell’aria, quindi più di un secchio colmo.

Per tenere sotto controllo l’umidità dell’aria in un locale, si consiglia l’acquisto di un igrometro, il quale indica costantemente l’umidità relativa dell’aria nel locale. L’umidità relativa dell’aria non dovrebbe superare il valore di 65 %. L’umidità da condensa nell’area residenziale è un fenomeno naturale ed assolutamente innocua, a condizione di garantire che le superfici capaci d’assorbire l’acqua vengano costantemente asciugate. Negli angoli mal aerati comunque, p. es. dietro gli armadi e i letti sui muri esterni può formarsi un’umidificazione costante e di conseguenza la muffa.

 

Aerazione e riscaldamento: il comportamento corretto

 

Il corretto comportamento per l’aerazione e il riscaldamento risulta più importante che mai. Le moderne finestre con 2 o 3 guarnizioni impediscono il ricambio incontrollato dell’aria, pertanto è richiesta l’aerazione finalizzata. È consigliata l’aerazione d’impatto. In funzione della stagione la finestra allo scopo viene completamente aperta per la durata di circa 5 – 15 minuti.
Questo procedimento viene ripetuto quotidianamente da 2 a 4 volte. L’aria d’alimentazione dovrebbe sempre essere più fredda dell’aria interna. Pertanto in particolare durante i mesi estivi si suggerisce la ventilazione a fondo dell’abitazione soltanto durante le ore notturne o di prima mattina.

L’aerazione attraverso le finestre a bilico è poco efficace, essendo minimo il ricambio d’aria. Specie nei mesi invernali questo sistema d’aerazione può conseguire un effetto negativo, poiché l’intradosso raffredda, favorendo la formazione di condensa e di muffa.
Dipendendo a sua volta la capacità d’assorbimento d’umidità dell’aria nel locale dalla temperatura ambiente, diventa decisivo il comportamento di riscaldamento degli abitanti. Dal punto di vista della biologia edilizia la temperatura ideale degli ambienti corrisponde a 20 ° C.
Se nelle stanze da letto fosse richiesta una temperatura inferiore, si tenga conto che a seguito della respirazione e traspirazione durante la notte si forma umidità che di solito si deposita sotto forma di condensa. A maggior ragione il mattino occorre un’approfondita aerazione.
Si considera critica la completa rinuncia al riscaldamento nelle stanze da letto piccole. Ad ogni modo le porte interne di locali con differenti temperature dovrebbero restare chiuse.

La migliore soluzione. Eliminazione di ponti termici e aumento dell’isolamento insufficiente.
La principale cause per la formazione di condensa e successiva muffa nelle abitazioni è da ricercare nell’isolamento insufficiente o inadeguato , nelle pereti fredde o nei cosiddetti ponti termici, i quali comportano zone ed altri elementi edili freddi, dove soprattutto si deposita la condensa, la base per la formazione della muffa. Alcuni esempi di questo tipo sono angoli formati da pareti, nicchie per i termosifoni dove la muratura si assottiglia o non vi è addirittura l’isolante , punti d’incontro tra calcestruzzo e muratura, sulle finestre e i cassettoni degli avvolgibili. In corrispondenza di gronde esterne per coperture, travi, pilastri, balconi ecc in cemento armato comunicanti con l’interno. Solai in latero-cemento comunicanti con travi e cordoli esterni. Altre cause possono essere intonaci cementizi, tinteggiature o finiture interne non traspiranti.

Per eliminare queste zone problematiche occorre coinvolgere uno specialista con l’esperienza richiesta e che disponga della del necessario equipaggiamento meccanico per le misurazioni. Sono disponibili numerosi materiali e possibilità per l’isolamento interno ed esterno. In commercio inoltre si trovano vari pannelli e sistemi di rivestimento a protezione da condensa e muffa come ad esempio in primis il silicato di calcio,altamente traspirante ed ecologico, oppure sughero e materiali coibenti altamente traspiranti e con caratteristiche di resistenza all’attacco di muffe e condense. Operando con questi materiali e con l’idea di aumentare l’isolamento termico interno si riduce notevolmente anche il consumo di energia per il riscaldamento e aumenta il benessere igrometrico interno nonché l’isolamento acustico e l’igiene.

 

Benessere igrometrico

Oltre alla qualità dell'aria, anche la temperatura e l'umidità determinano il benessere fisiologico delle persone. La temperatura e l'umidità sono percepite insieme e insieme determinano il cosiddetto "benessere igrotermico". La sensazione di "caldo" e di "freddo" è intimamente collegata all'umidità.
In un edificio, la sensazione di benessere termico dipende non solo dalla temperatura dell'aria, ma anche dalle temperature delle superfici circostanti quali pareti, soffitti e pavimenti. Quando ci troviamo davanti ad una parete fredda, il calore del nostro corpo si irradia verso la parete e noi abbiamo la sensazione di freddo. Il freddo che avvertiamo dipende anche dal materiale della parete. Una parete di pietra assorbe il calore più rapidamente e ci fa sentire più freddo; un rivestimento di legno invece ci da la sensazione di caldo, perché il legno è un cattivo conduttore di calore. Il benessere igrotermico dipende inoltre dall'umidità relativa dell'aria, perché le emissioni di calore avvengono non solo per irraggiamento, ma anche per respirazione e traspirazione. L'eccessiva umidità dell'aria ostacola la traspirazione, creando la sensazione di "afa", mentre viceversa un'umidità relativa troppo bassa fa accelerare la traspirazione provocando una sensazione di fred-do anche quando la temperatura ambiente è sufficientemente alta Negli ambienti abitativi e lavorativi, l'umidità relativa dell'aria dovrebbe essere compresa tra il 45% e il 55% e mai scendere sotto il 30%. La nostra percezione dell'umidità si collega intimamente a quella degli odori.

Cattivi odori si formano soprattutto quando sono presenti molte persone e l'aria diventa troppo umida perché arricchita dagli aerosol emessi. L'umidità eccessiva e gli odori tuttavia spariscono non appena si aprono le finestre e si lascia che l'aria fresca affluisca liberamente. Benessere igrotermico dipende non solo dai valori numerici della temperatura dell'aria, da quella delle pareti e dell'umidità, ma ha anche una componente soggettiva. Esso è ottimale quando la temperatura, l'umidità dell'aria e la radiazione termica sono percepite come gradevoli e non si avverte il desiderio di cambiarle. Per questo motivo, i fisiologi hanno stabilito dei campi del benessere igrotermico in numerosi test.
I valori dei parametri "temperatura" e "umidità" possono leggermente variare secondo le abitudini delle varie popolazioni. I fisiologi sono però concordi nell'indicare che le condizioni termiche più confortevoli si determinano quando la temperatura delle superfici circostanti supera leggermente quella dell'aria e l'umidità dell'aria è compresa tra il 40 e il 70%. In queste condizioni il corpo umano non subisce perdite per irraggiamento. La questione del comfort igrotermico si pone soprattutto nel periodo invernale e in quello estivo, quando la differenza tra la temperatura esterna e quella all'interno è molto grande. In estate il comfort igrotermico si ottiene più facilmente con un'adeguata ombreggiatura e una mirata ventilazione notturna degli ambienti. Già una temperatura interna di pochi gradi inferiore (3-5°C) ri-spetto a quella esterna è percepita come gradevole. In inverno si presenta il problema inverso: il comfort termico ideale è dato quando la temperatura interna è compresa tra 16-20°C indipendentemente da quella esterna. Bilancio termico del corpo umano

Il bilancio termico dipende dall'intensità degli scambi termici fra l'uomo e l'ambiente circostante {aria, superfici circostanti), in primo luogo dalle temperature superficiali delle pareti, dei soffitti e dei pavimenti. In secondo luogo, ma non per questo meno importante, dall'umidità relativa dell'aria, in quanto le emissioni di calore avvengono non solo per irraggiamento, ma anche per respirazione e traspirazione rappresentati nell'equazione dai termini C ed E. Questa dipendenza ne consegue che quanto più alta è la temperatura delle pareti, tanto più bassa può divenire la temperatura dell'aria. Poiché in condizioni invernali, si mantiene solitamente una temperatura interna che va dai 18°C ai 20°C, le temperature delle superfici (pareti, soffitto, pavimento) non dovrebbero scendere al di sotto dei 17°C.

ARIA INQUINATA E NOCIVA

In condizioni di insufficiente ventilazione aumenta non solo la concentrazione di anidride carbonica (CO2), ma si accumulano nell'aria anche altre sostanze nocive. In questo caso non si parla più di aria viziata, ma di vero e proprio inquinamento. Il più diffuso inquinante dell'aria interna è il fumo di tabacco.
La combustione incompleta del tabacco produce oltre 4.700 composti chimici, presenti in forma di gas e di particolato (nicotina, idrocarburi aromatici policiclici, formaldeide, benzene, stirene, cloruro di vinile, arsenico, acido cianidrico, ammoniaca, acroleina). Diversi di questi composti risultano essere cancerogeni e molti sono irritanti delle congiuntive e delle prime vie respiratorie. Negli ambienti in cui sono in funzione cucine e stufe a gas, a kerosene e a legna si riscontrano spesso, specie in condizione di scarsa ventilazione, elevate concentrazioni di ossidi di azoto e ossidi di carbonio (CO). Organi particolarmente suscettibili all'azione del CO sono il cervello e il cuore.
Particolari sostanze inquinanti dell'aria interna sono i composti organici volatili (VOC), sostanze chimiche di varia natura (idrocarburi alifatici, aromatici, clorurati, cicloalcani, aldeidi, terpeni, alcoli, esteri e chetoni) presenti in molti prodotti impiegati nella costruzione delle case e nei prodotti chimici usati nella vita quotidiana. Nell'aria interna ne sono stati identificati oltre 300; quelli più comunemente rilevati sono idrocarburi alifatici ed aromatici. Il più noto inquinante di questo tipo è la formaldeide contenuta in molti solventi e collanti, principalmente emessa da pannelli compensati, truciolari, schiume tecniche, tappeti e tendaggi. L'entità delle emissioni è maggiore per i materiali nuovi ed è influenzata dall'umidità e dalla temperatura dell'ambiente.
Nell'aria interna sono sempre presenti polveri e fibre. La polvere di casa contiene di solito microrganismi e altri agenti biologici, come virus, batteri, acti-nomiceti, spore fungine, acari, alghe, amebe, forfora, peli umani e frammenti di insetti. Questi agenti biologici possono causare malattie infettive, specie a carico dell'apparato respiratorio (malattia dei legionari, febbre di Pontiac) e malattie allergiche (asma bronchiale, rinocongiuntivite, alveoliti allergiche in-trinseche). Favorevole allo sviluppo e alla diffusione di microrganismi sono in particolare i sistemi di condizionamento, umidificatori e superfici umide. Eccessiva umidità e temperature superiori ai 25 °C favoriscono la crescita di muffe e funghi. Specialmente gli umidificatori sono un habitat ideale per una grande varietà di microrganismi. I germi contenuti nell'acqua degli umidificatori possono essere combattuti tramite una permanente esposizione a raggi UV o tramite aggiunta di biocidi. Secondo le norme vigenti possono essere impiegati solo biocidi tossicologicamente innocui, ma molti dei prodotti usati a tal fine non lo sono. L'uso di biocidi non è necessario quando gli umidificatori vengono regolarmente tenuti puliti.

Numerosi materiali, impiegati per il rivestimento di pavimenti, soffitti, condutture e per l'isolamento termico, contengono fibre di varia natura. Considerate cancerogene sono quelle di asbesto contenute ancora in diversi vecchi materiali da costruzione (si ricordi che l'uso di asbesto è stato proibito in Italia nel 1992).

Un altro inquinante dell'aria è il radon, un gas naturale che deriva dal sotto suolo.
Mentre la mancanza di ossigeno e alte concentrazioni di anidride carbonica nell'aria (aria viziata) si annunciano normalmente con odori sgradevoli, che provocano rapidamente dei disagi, non tutte le sostanze che inquinano l'aria si annunciano in maniera altrettanto percettibile e pertanto i loro effetti cominciano ad avvertirsi solo dopo lunghi tempi di esposizione cronica. In molti ambienti confinati sono state riscontrate concentrazioni di agenti inquinanti superiori ai valori guida per l'aria interna.

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